Cross stitch e altri misteri



Fu così all’improvviso, mentre aspettavo la nascita della mia bimba, che mi venne l’irresistibile pulsione di fare qualcosa per lei, qualcosa di mio, qualcosa di irresistibilmente dolce, premuroso, di concreto, di ‘fatto a mano’ di ‘fatto da me’! Evidentemente la gravidanza porta con sé qualcosa di misterioso e terribile che fa cambiare le inclinazioni delle donne. Si perché chi lo avrebbe mai detto che una cinica, contemporanea, cittadina del duemila, una convinta minimalista come me, si ritrovasse, senza nessuna conoscenza pregressa, senza nessuna preferenza per l’ornamento in nessun caso, a comprare una di quelle riviste di lavoretti all’uncinetto o a punto croce, ricolma di fronzoli e decorazioni, a volte decisamente barocche, che pochi mesi prima mi avrebbero fatto drizzare i capelli in testa. Comprai la rivista, il filo da ricamo, un piccolo telaietto, un ago, e un bavaglino con l’inserto in tela ‘aida’ nome che mi parse assai importante e, - chissà perché poi si chiama così - e… voilà ecco il primo ricamo, annodato, contorto, sovrapposto… non proprio benfatto, non proprio perfetto.. ma mio!
Da allora ho provato, riprovato e mi sono sempre più appassionata, a un tipo di lavoro semplice, colorato, in qualche modo contemporaneo, che sicuramente rispecchia la mia personalità. Sono sicura che in molte vi state riconoscendo, allora forza raccontatemi cosa vi piace fare, cosa avete fatto e cosa in mente, e magari scrivetemi, questo blog parla di noi, apprendiste stregone, sempre di corsa e sempre con la borsa del lavoro appresso! Mamme frettolose, che provano e riprovano, che sperimentano, impastano e alla fine magari si commuovono!

 vi aspetto!





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